Galan: la Dieta Mediterranea è Patrimonio immateriale dell’umanità.
16/11/2010
Una vittoria del Ministero delle politiche agricole dedicata al sindaco di Pollica Angelo Vassallo
“Dopo giorni di trattative, il risultato sperato è
arrivato. La delegazione del Ministero a Nairobi mi ha appena informato che
l'UNESCO ha definitivamente proclamato la Dieta Mediterranea
quale Patrimonio culturale dell’Umanità. Questo prestigioso successo mi riempie
d’orgoglio e di soddisfazione e rappresenta un traguardo storico per la nostra
tradizione alimentare e per la cultura dell’intero Paese”.
Con queste parole il Ministro delle politiche agricole
alimentari e forestali, Giancarlo Galan, commenta la notizia appena giunta dal
Kenya secondo cui il Comitato Intergovernativo della Convenzione sul Patrimonio
immateriale dell’UNESCO ha accolto la candidatura della Dieta Mediterranea ed
ha approvato all’unanimità la sua iscrizione nella prestigiosa Lista del
Patrimonio culturale Immateriale dell’Umanità.
“La proclamazione della Dieta Mediterranea, quale
stile di vita sostenibile basato su tradizioni alimentari e su valori culturali
secolari, rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi
e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli” - sottolinea il Ministro.
“A livello internazionale, grazie alla proclamazione
della Dieta Mediterranea, è stato certificato una volta per tutte lo stretto
legame tra la cultura e le pratiche alimentari tradizionali di un popolo ed è
stata consacrata la loro inscindibilità” - prosegue il Ministro.
“La Dieta Mediterranea, in quanto insieme unico al
mondo di pratiche alimentari, sociali e culturali ha pienamente meritato il
riconoscimento convinto dell’UNESCO, giunto con un sostegno unanime. Per
l’Italia si tratta solo del primo, importantissimo passo di una lunga serie di
successi sul cammino della valorizzazione delle pratiche agroalimentari
tradizionali italiane riconosciute da tutto il mondo quali esempi di
eccellenza”.
“Vorrei ringraziare – aggiunge il Ministro - quanti
nel Ministero hanno offerto la propria competenza e dedizione, impegnandosi in
prima persona per il raggiungimento di un risultato così prestigioso per
l’Italia. Un grazie di cuore anche alla comunità del Cilento, patria della
Dieta Mediterranea, il cui sostegno convinto nel corso della candidatura è
stato indispensabile per il buon esito finale, ed in particolare il Presidente
del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano.
So che a Nairobi – conclude il Ministro – la
delegazione del Ministero ha dedicato il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO
proprio ad un uomo simbolo del Cilento, il sindaco di Pollica Angelo Vassallo.
Mi associo a loro, non senza commozione, per ricordare colui che con tanta
passione aveva sostenuto con convinzione e passione fin dall’inizio questo
progetto: sono certo che il risultato raggiunto oggi lo avrebbe reso
orgoglioso”.
La candidatura della Dieta Mediterranea, già
presentata 4 anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco, era
stata inizialmente bocciata in quanto per l’UNESCO non erano soddisfatti i
requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio Immateriale
dell’Umanità, per cui i 4 paesi decisero di ritirarla.
Nel maggio 2009, la candidatura è stata ripresentata,
insieme a Spagna, Grecia e Marocco, dall’Italia che ha assunto il coordinamento
del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente il dossier
di candidatura e sottolineando il valore culturale della Dieta
Mediterranea.
Ad agosto 2010, dopo un lavoro incessante anche in
piena estate, era giunta una prima valutazione positiva da parte dell’UNESCO
con cui era stata accertata la conformità della nuova candidatura con i
requisiti previsti dall’UNESCO.
Il Comitato Intergovernativo della Convenzione sul
Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, riunito a Nairobi, ha
definitivamente proclamato la Dieta Mediterranea quale elemento del Patrimonio
Immateriale dell’Umanità.
Grazie al suo inserimento nella Lista, la Dieta Mediterranea
rappresenta il terzo elemento italiano presente, insieme all’Opera dei pupi
siciliani e al Canto a tenore sardo.
La Dieta Mediterranea è la prima pratica alimentare
tradizionale al mondo ad essere iscritta nella prestigiosa Lista. Quest’ultima,
istituita dalla Convenzione UNESCO del 2003, conta 166 elementi iscritti da 132
Paesi diversi, tra cui ad esempio il tango argentino, il capodanno islamico e
la calligrafia cinese.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali è il referente nazionale delle candidature agricole e alimentari alla
Lista del Patrimonio Culturale dell’UNESCO e per seguire i lavori relativi alla
Dieta Mediterranea e alle altre candidature future ha istituito, presso il
Gabinetto del Ministro, un apposito Gruppo di Lavoro UNESCO coordinato dal
Prof. Pier Luigi Petrillo (il quale aveva già seguito con successo, per conto
del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare,
l’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità
UNESCO).
Il gruppo di lavoro del Ministero sta ora lavorando,
per il prossimo anno, alle candidature de “L’arte della pizza napoletana” e “La
coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria”.
Fonte: sito web Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali www.politicheagricole.it