Ingredienti per 4 persone:
- 250 g fave secche
- 1 cipolla di Tropea
- 1 mazzetto di finocchietto selvatico
- Olio extra vergine d'oliva
- Pepe
- Sale
Sarebbe bene usare le fave
decorticate cosiddette “bianche”. Meglio ancora, se le trovate, quelle di
Leonforte.
Ammollate le fave in abbondante acqua fredda per una notte. Scolatele, sciacquatele e poi trasferitele in una pentola pesante, l’ideale
sarebbe una di coccio o di ghisa. Coprite le fave con acqua sufficiente a
sovrastarle di due dita. Aggiungete la cipolla affettata sottilmente e mettete a cuocere a fuoco basso.
Mescolate abbastanza di frequente e controllate che l’acqua sia sufficiente. Se
non lo fosse, aggiungetene dell’altra bollente. Tenete presente che a fine
cottura dovrete ottenere una purea molto morbida o, se preferite, una zuppa
piuttosto densa. Perciò è necessario regolare con attenzione l’acqua durante la cottura. Salate
dopo l’ebollizione portate a una prima cottura in circa 1 ora. A questo punto le fave saranno molto morbide e voi potrete ammaccarle (da cui
la parola “macco”) con la forchetta, oppure passarle o ancora frullarne con il
mini-pimer. In questo caso otterrete una consistenza piuttosto fine. Io
preferisco quella più grossolana ottenuta con la forchetta, ma sono
gusti. Rimettete il macco sul fuoco, aggiustatelo di sale e unite un mazzetto di
finocchietto tritato. Fate cuocere a fiamma bassa ancora una ventina di minuti
mescolando spesso e badando che non si attacchi al fondo della pentola.
Servite con un filo di olio extravergine di oliva di qualità, pepe nero di
mulinello e fette di pane casereccio tostato.